La tecnologia per un messaggio all’Universo

By | 12 Agosto 2018

La voce di Stephen Hawking viene lanciata dentro ad un buco nero per volontà del grande scienziato scomparso tre mesi fa. A lanciarlo è il radiotelescopio Cerebros, in Spagna nelle vicinanze di Madrid.

Perché un messaggio in un buco nero?

A prima vista sembra una cosa fantascientifica e forse anche un po’ inutile ma è la realtà; un messaggio con la voce registrata dal genio dell’astrofisica recentemente scomparso è inviato attraverso lo spazio per andare a raggiungere e insinuarsi nel buco nero più vicino a noi.

Questa era la volontà del grande scienziato e ora è realizzata dalla sua famiglia. Si tratta di un messaggio di pace e di speranza, spiega la figlia Luca Hawking in un comunicato stampa. Ad inviarlo l’antenna Cerebros, dell’ESA, la stessa antenna di 35 metri che normalmente provvede alle comunicazioni spaziali ma che ora provvede a questa impresa eccezionale.

Il messaggio di Stephen Hawking

Questa volta dalla Terra non parte un messaggio di carattere scientifico come altri inviati su vari supporti negli anni passati, è un messaggio di ace e di speranza registrato su una base musicale composta appositamente dal celebre compositore greco conosciuto con il nome di “Vangelis”, lo stesso che compose la colonna sonora del film “Momenti di Gloria”.

Il messaggio è indirizzato all’interno del buco nero più conosciuto e vicino alla Terra, identificato con la sigla 1A 0620-00 che dista dal nostro pianeta la distanza inimmaginabile di 3500 anni. Probabilmente l’umanità, se ancora esisterà, tra 3500 anni sarà perfettamente in grado di navigare tra le stelle, forse si troverà il modo di comunicare, persino incontrarsi con civiltà chissà in quale punto dell’Universo e solo allora il segnale con il messaggio di Stephen Hawking raggiungerà il Buco Nero.

Cosa è un Buco Nero

Da pochi decenni si è scoperta l’esistenza dei Buchi Neri nell’Universo, dopo che i fisici teorici per molti anni aveano postulato la loro esistenza. Si tratta di entità cosmiche delle quali sappiamo ancora poco: quello che sappiamo è che si tratta di aree nel cosmo con una massa spaventosamente grande, tanto da generare un campo gravitazionale senza pari.

Il loro campo gravitazionale è talmente grande da attrarre e inghiottire qualsiasi cosa arrivi sul suo bordo, chiamato orizzonte degli eventi. Nulla può sfuggire alla indicibile gravità del Buco Nero, nemmeno la luce e per questo è chiamato “nero”, perché non è possibile vedere e capire ciò che avviene al suo interno.

Alcuni scienziati ritengono che l’Universo che conosciamo, nel quale ci troviamo e viviamo non sia l’unico esistente, molti ritengono che vi siano molti Universi paralleli e che i Buchi Neri costituiscano il passaggio da un Universo all’altro.

Un contatto con altre civiltà?

Evidentemente anche il grande Stephen Hawking ne era convinto, per questo ha voluto inviare questo messaggio all’interno del più vicino a noi, forse nella convinzione che tale messaggio possa arrivare ad altri popoli dello spazio al di la del Buco Nero.

Sarebbe un evento eccezionale, sebbene lontanissimo nel tempo se dall’altra parte del Buco Nero qualcuno potesse raccogliere questo messaggio, Stephen Hawking avrebbe superato se stesso, andando oltre all’Universo stesso.

Peraltro la fama, l’intelligenza e la straordinaria sapienza di questo scienziato portano a ritenere che se questa è stata la sua volontà, un fondato motivo ci deve essere, non può essere un capriccio, un gesto senza senso, conoscendolo.

Intanto, in contemporanea all’invio del suo messaggio, con una semplice cerimonia, le sue ceneri riposano per sempre interrate tra le spoglie di altri due grandi, Charles Darwin e Isaac Newton, non a caso tra due grandi della Scienza mondiale. Attendiamo risposta dall’altra parte del Buco Nero, tra 7000 anni.